La corteccia dei Gesuiti

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pianta così chiamata quando un gruppo  di prelati appartenenti a quell’ordine la portarono in Europa dal Sudamerica; si tratta della cinchona dal cui rivestimento esterno  fu estratto il chinino, rimasto per tanto tempo l’unico rimedio contro la malaria.

I cinque sensi : il tatto

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In questo francobollo del valore da 1,05 €, è rappresentata una mano e il suo indice che tocca una superficie. L’utilizzo in stampa di un inchiostro termocromico fa sì che il francobollo cambi di colore nel momento in cui viene toccato. E’ riduttivo ovviamente limitare la funzione tattile solo alle nostre mani in quanto ogni centimetro quadrato della nostra pelle possiede circa 130 recettori tattili che ci permettono di provare sensazioni calde o fredde, di piacere o dolorose.

 

L’artemisia

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conosciuta anche come “erba magica” per le sue innumerevoli proprietà medicamentose.

Lo studio di queste ha consentito al premio nobel per la medicina 2015, la cinese Tu Youyou,  di produrre il farmaco della Artemisina, il cui impiego ha ridotto la mortalità per malaria di oltre il 20%.

I cinque sensi : l’udito

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Questo francobollo emette un suono, e ci ricorda il senso dell’udito ed il relativo apparato, di cui l’orecchio, qui rappresentato, ne è il sensore finale. Emesso dalle Poste Irlandesi valore 1,70 € e color azzurro scuro, è il senso che si sviluppa per primo, già quando siamo ancora all’interno del corpo materno.

Artemide

 

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dea greca della caccia; il suo nome deriva dalla parola greca “artemes” che vuol dire “sano”. Qui in vignetta un tempio a lei dedicato.

Theodor Meynert

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(1833-1892)

gettò le basi della moderna neuropsichiatria; nel suo caso questa definizione è però riduttiva in quanto Meynert, da anatomico, fu anche il primo a portare avanti ricerche sulla fisiologia dell’encefalo e del sistema nervoso. Piccolo di statura, sgraziato nei movimenti e impacciato nel parlare, cosa che rendeva estramemente noiose le sue conferenze, fu di contro un “maestro” e tra i suoi allievi illustri ricordiamo Sigmund Freud e Julius Wagner-Jauregg.

Theodor Billroth

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(1829-1894)

Anche lui un maestro nel suo campo : la chirurgia. Orfano di padre a cinque anni, musicalmente dotato, fu invece dalla madre per motivi economici indirizzato verso la carriera medica. Ideò e mise in pratica diverse tecniche chirurgiche, tra le quali la più famosa rimane la resezione della parte finale dello stomaco. Fu pioniere nei primi interventi di chirurgia plastica e si adoperò affinché l’apprendistato del chirurgo passasse da un preliminare lavoro in ospedale, ad una sperimentazione su cadaveri ed animali, seguita da un periodo non inferiore a due/tre anni come assistente presso una clinica chirurgica, il tutto affiancato da una solida teoria acquisita sui testi.