Quando le regole erano diverse

Ultimamente anche le Poste degli Stati Uniti hanno deciso di eliminare la regola per cui sui francobolli non potrebbero esssere ritratti persone famose viventi; finora la regola generale dell’UPU stabiliva di attendere almeno cinque anni dalla loro scomparsa.

Perjeanne

Ma nel 1938 le Poste Francesi emettono questo francobollo per commemorare la nascita di Dom Perignon,ideatore del metodo champenoise per la produzione dello Champagne.

Raffigurata è l’artista Janny Perjeanne (1882-1965) che aveva 56 anno al tempo dell’emissione.

Errori nei francobolli : il metronomo

Spesso troviamo errori clamorosi sui francobolli. Come in questa emissione della Francia che ricorda il clavicembalista, organista e compositore 

couperin

Francois Couperin (1668-1733)

Il metronomo, strumento usato in musica per misurare il tempo o la scansione ritmica, disegnato in vignetta sopra la cifra 3, non era ancora stato inventato all’epoca del musicista. Il suo inventore, Dietrich Nikolaus Winkel, lo brevettò infatti, nella forma definitiva illustrata, nel 1812, circa 80 anni dopo la morte di Couperin.

La terza età

Il termine “terza età” è piuttosto moderno perchè i Greci dell’era classica, in accordo agli elementi, alle qualità e agli umori consideravano la vita dell’uomo divisa in quattro periodi ( infanzia, adolescenza, età adulta, senilità ). Nella sua breve storia postale ( 1920-1939 ) la città libera di Danzica ha emesso nel 1923 due valori ( Scott B4,B5 ) che rappresentano uno dei primi riferimenti filatelici rivolto al problema degli anziani.

danzica

L’immagine è quella di un vecchio con bastone, abbastanza familiare all’iconografia di questa età. Tuttavia il francobollo esprime, meglio di tanti altri, il senso di solitudine del vecchio sullo sfondo di una città quasi spettrale.

Uno sfortunato precursore

Non sempre un’idea, anche se eccellente, viene accettata.

E’ questo il caso di Ferdinando Palasciano, chirurgo militare nell’esercito borbonico, nato a Capua nel 1815 e morto a Napoli nel 1891.

palasciano

Fu professore ordinario di Clinica Chirurgica presso l’Università di Napoli, poi deputato e successivamente senatore del Parlamento.
Ma noi lo vogliamo ricordare come tenace propugnatore dell’assistenza ai feriti di guerra, senza nulla togliere a Dunant scontato fondatore della Croce Rossa.
Pagò le sue idee con l’arresto di un anno quando, durante l’assedio di Messina del 1848, si rifiutò di obbedire al comando del generale Filangieri che aveva ordinato di non rispiarmare i feriti sul campo.
 
Seguirono anni di persecuzione ma continuò a perseguire nelle sue idee, rafforzato da ciò che poteva vedere sui campi di battaglia, cercando di ottenere un miglioramento nell’assistenza sanitaria delle truppe; le sue parole rimasero però inascoltate.
I tempi forse non erano ancora maturi per un’idea così nobile !
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Quando nel 1864 grazie all’opera di Dunant venne indetta la conferenza di Ginevra per dar vita ad una istituzione permanente, il nostro Palasciano fu del tutto ignorato. A nulla valsero i suoi sforzi tesi a rivendicare quanto da tempo aveva propugnato, ma nonostante ciò mai fece mancare il suo appoggio alla nuova  iniziativa.
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Ricordiamo che fu sua l’idea di estendere la convenzione anche ai feriti in mare, ma quando ciò fu recepito all’interno dei trattati non restò traccia della sua figura.
Ma come tutti gli uomini di grande intelletto ed animo generoso, non inveì, non protestò ma continuò per il resto dei suoi giorni a difendere e a propagandare il principio così tenacemente perseguito.