Moli, la pianta che salvò Odisseo

Omero(seduto), l’archiatra e alle spalle Hermes con l’immolum (Moly).

Allegoria da una miniatura dal Codex Medicina Antiqua, (fol. 61 verso)

Il moli è una pianta immaginaria, appartenente al regno divino, che compare nell’Odissea (X, 302-306), dove svolge un ruolo fondamentale nel salvare Odisseo, grazie alle proprietà magiche di cui è dotata.

Stava a simboleggiare il rimedio donato da Ermes a Ulisse, quale antidoto contro la pozione a base di ciceone offerta dalla dea Circe, come dono di ospitalità: grazie all’antidoto, Ulisse riuscì a sottrarsi alla metamorfosi in maiale, sorte che toccò, invece, ai suoi compagni.

 

Una bella “maximum” di medicina

La branca della maximafilia, che a tutti gli effetti coincide con una ben precisa classe a concorso raggruppa gli interessati in una sua associazione.

Descrivendo il pezzo di cui sopra ricordiamo qui soltanto come una cartolina maximum è un oggetto che deve rispettare tre regole di concordanza: soggetto, luogo e tempo.

Pertanto nella cartolina di cui sopra abbiamo che:

  1. i tre soggetti sono, per entrambi i tre oggetti, la figura di “Asclepio”, dio greco della medicina ( concordanza del soggetto )
  2. entrambi i tre oggetti sono stati emessi o prodotti in occasione del 30° Congresso di Medicina svoltosi ad Algeri ( concordanza del luogo )
  3. tutti nella stessa data ( concordanza del tempo )

e quindi può essere considerata a tutti gli effetti una cartolina maximum.

La grotta di Lascaux

Conosciuta come “la cappella Sistina” del Paleolitico, furono scoperte nel 1940 vicino al paesino di Montignac nella Francia Sud Occidentale. Nel 1979 sono entrate a far parte del patrimonio dell’umanità.

Medicina osteopatica

Considerata  medicina “alternativa” è volta al ripristino dello stato e dell’equilibrio generale del corpo, delle sue funzioni e del suo benessere, attraverso specifiche tecniche di manipolazione. Andrew Taylor Still ne fu propugnatore istituendo la prima scuola medica osteopatica del mondo, a Kirksville nel Missouri.