Ferdinand Ritter von Arlt

 

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(1812-1887)

Le sue origini modeste non gli impedirono di diventare un caposcuola nella branca oftalmologica. Nonostante i suoi incarichi apicali, condusse uno stile di vita modesto e lontano dal lusso; sempre pronto a prestare gratuitamente la sua opera e ad aiutare studenti in difficoltà, ritornava spesso al suo paese natale, per curare i concittadini affetti da malattie agli occhi. Fu un prolifico scrittore e ci ha lasciato innumerevoli opere di riferimento nel campo.

Johannes Bollandus

 

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(1596-1665)

famoso per l’opera “Acta Sanctorum”, raccolta delle vite dei Santi distribuite secondo i giorni dell’anno. Riuscì in vita a completare i mesi di gennaio e febbraio e morì prima di terminare il mese di marzo. Furono in seguito altri gesuiti, ordine a cui lui apparteneva, a terminare i 53 volumi dell’opera.

Ferdinand Hebra

 

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(1816-1880)

Considerato il padre della moderna Dermatologia, fu influenzato dagli studi di Rokitansky che gli permisero di mettere in relazione le malattie della pelle con le lesioni anatomo patologiche. A contatto con pazienti affetti da scabbia ne stabilì la sua origine parassitaria. La sua opera principale “Lehrbuch der Hautkrankheiten“ è un manuale delle malattie della pelle e comprende una meticolosa classificazione di più di un centinaio di casi, restando per più di un secolo l’opera di riferimento.

Joseph Skoda

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(1805-1884)

Infanzia trascorsa in condizioni di estrema povertà, lavorando durante il giorno e studiando la notte a lume di candela, si laureò in Medicina nonostante in molti gli avessero consigliato una carriera da matematico. Si trovò subito a contatto con una epidemia di colera che imperversava in territorio boemo e realizzò quanto fosse scarsa la sua preparazione accademica. Si prodigò affinché più che le medicine fosse una severa pratica igienica a debellare la malattia. Alla base della sua pratica medica ci fu l’investigazione sul paziente al fine di una corretta diagnosi.