Il battaglione San Marco in Cina

 

Lettera da Tientsin , 9 ottobre 1940, con annulli in viola del “Battag. Italiano in Cina – Tientsin”

e bollo 18/A del censore di Roma. Al verso fascetta di “Verificato per censura” apposta a Tientsin.

 

Gli interessi italiani in Cina, concentrati nella concessione di Tientsin, richiesero alla fine del 1924 la presenza di truppe italiane. L’Italia inviò il 1° novembre la nave Libia con una compagnia decidendo di istituire un corpo di occupazione italiano al quale destinò anche il reparto del battaglione San Marco giunto in Cina con la nave San Giorgio. Scoppiato il secondo conflitto mondiale furono dislocate in estremo oriente le cannoniere Lepanto e Carlotto; il 9 settembre 1943 queste unità furono autoaffondate a Shangai ed il personale compreso il battaglione San Marco a Tientsin, furono fatti prigionieri dai giapponesi. Alla resa del Giappone gli uomini della San Marco furono presi in consegna dalle nuove truppe di occupazione e, quali collaborazionisti per la loro adesione alla Repubblica di Salò, finirono in un campo di concentramento e furono rimpatriati solo nella primavera del 1947.

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